In occasione della XIII giornata mondiale delle vittime dell’amianto e a 4 anni di distanza dall’approvazione della legge regionale 10/2014 per tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto, la finanziaria, in discussione all’ARS, ha previsto per il 2018 solo 200.000 euro “per il finanziamento della rimozione e smaltimento dell’amianto, con priorità per i manufatti di competenza degli enti locali” ( art. 39 dl 231/A).
“Vogliamo ricordare – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile dalle Campagna Liberi dall’amianto – che questa somma viene spesa in un trimestre da un Comune per rimuovere l’amianto abbandonato su strada o nelle campagne. Inoltre, delle 12mila strutture censite ad oggi in Sicilia con presenze di amianto, 600 sono edifici pubblici di cui più della la metà sono scuole. Vogliamo anche ricordare che nella stessa legge 10/2014, approvata dalla maggior parte degli stessi parlamentari che oggi siedono all’ARS, tra i tanti ambiziosi obiettivi vi era quello di eliminare tutto l’amianto presente in Sicilia entro il 2017. Per questo c’erano a disposizione 10 milioni di euro da destinare ai comuni e oltre 20 milioni per un impianto di trasformazione per inertizzare l’amianto. Ad oggi di quei soldi non si è speso nulla. Anzi, sono spariti. Purtroppo non spariscono, invece, le migliaia di discariche di MCA illegali sparse in tutto il territorio siciliano con un incalcolabile danno per la salute dei cittadini e per l’ambiente. E purtroppo, non diminuiscono i morti per malattie correlate all’esposizione professionale e non alle fibre d’amianto”.