Nei materiali per l’edilizia:
AMIANTO COMPATTO: legato al cemento – ad esempio nelle onduline per le coperture dei tetti, nei vecchi cassoni dell’acqua o nelle canne fumarie – o all’interno dei pavimenti vinilici (il cosiddetto “linoleum”). Non rappresenta un rischio se rimane integro, ma diventa pericoloso se è in cattivo stato di conservazione, usurato o rotto;
AMIANTO FRIABILE: in fibre libere oppure tessuto o spruzzato nei rivestimenti isolanti di tubazioni, caldaie, controsoffitti, etc. È la forma più pericolosa perché in grado di disperdersi nell’aria anche senza sollecitazioni e dunque facilmente inalabile.